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Third International Forum on Democracy: The Shared Human Values – March 20th - Beijing

Pubblichiamo il discorso che il presidente Massimo D'Alema ha tenuto a Pechino il 20 marzo 2024 in occasione del Terzo Forum Internazionale: "I valori umani comuni".

Chi crede come me nei valori della democrazia dovrebbe anche sapere che la logica della guerra fredda e della sfida ideologica non favorisce la circolazione delle idee e il dialogo nel quale diverse civiltà e culture si influenzano l’una con l’altra. Finisce al contrario per determinare una rigidità che non favorisce certo l’affermazione dei diritti umani e dei principi democratici.

Le incognite di una Cina asimmetrica

Di Alessandro Aresu - 07/03//2024

Nel 2018, il New York Times ha pubblicato un reportage con un titolo significativo: “The Land That Failed to Fail”. Rappresenta, ancora oggi, un’utile sintesi sull’illusione occidentale di lungo corso sul sistema economico e politico cinese. Attraverso una descrizione del percorso compiuto dai drammi e dai fallimenti del maoismo fino al ruolo di potenza economica a cavallo tra i due secoli, evidenzia la capacità della Cina di innovare, crescere economicamente ed espandere la propria influenza sulla scena globale, il tutto mantenendo la stretta presa sulla società da parte del Partito Comunista Cinese e resistendo alle riforme democratiche.

BRICS, l’alba di un nuovo ordine internazionale. Berlusconi nella politica e nella società italiana. Italianieuropei 3/2023

La redazione di Italianieuropei, anche a seguito di alcune faziose ricostruzioni giornalistiche, ha deciso di rendere accessibili i contributi di tutti gli autori della rubrica: “BRICS, l’alba di un nuovo ordine internazionale”, per rispetto degli autori stessi e dei nostri lettori.

BRICS, l’alba di un nuovo ordine internazionale C'è un gruppo di paesi, i cosiddetti BRICS, Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, che, con la scelta di dare vita a una grande banca multilaterale e promuovere in prospettiva scambi commerciali liberi dalla signoria incontrastata del dollaro, si fanno promotori di grandi cambiamenti che sono destinati a mutare radicalmente gli equilibri e i rapporti di forza nel corso dei prossimi decenni.

Berlusconi nella politica e nella società italiana Silvio Berlusconi emerge sulla scena pubblica italiana nel vivo di una crisi drammatica del nostro sistema democratico, e di quella stagione fu in un certo senso il frutto.


In questo numero

La redazione di Italianieuropei, anche a seguito di alcune faziose ricostruzioni giornalistiche, ha deciso di rendere accessibili i contributi di tutti gli autori della rubrica: “BRICS, l’alba di un nuovo ordine internazionale”, per rispetto degli autori stessi e dei nostri lettori.

BRICS, l’alba di un nuovo ordine internazionale
C'è un gruppo di paesi, i cosiddetti BRICS, Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, che, con la scelta di dare vita a una grande banca multilaterale e promuovere in prospettiva scambi commerciali liberi dalla signoria incontrastata del dollaro, si fanno promotori di grandi cambiamenti che sono destinati a mutare radicalmente gli equilibri e i rapporti di forza nel corso dei prossimi decenni.

Berlusconi nella politica e nella società italiana Silvio Berlusconi emerge sulla scena pubblica italiana nel vivo di una crisi drammatica del nostro sistema democratico, e di quella stagione fu in un certo senso il frutto.


La Cina nello scenario internazionale e la relazione Cina-UE

La Fondazione Italianieuropei il 26 giugno ha organizzato un incontro con la delegazione del Partito Comunista Cinese e il ministro Liu Jianchao.

L’utopia sostenibile

“L’utopia sostenibile” è il titolo di uno dei libri più recenti del professor Enrico Giovannini. Nel testo vengono illustrate le ricadute necessarie per conformarsi all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Interessante notare che accanto agli ovvi obiettivi ecologici, e a quelli – chissà, meno scontati – di sostenibilità sociale (lotta alla fame, alla povertà, alle diseguaglianze, per sanità ed educazione universali ecc.), l’Agenda fa riferimento a precisi obiettivi di cooperazione internazionale e a istituzioni forti, democratiche e autonome affinché non solo essa si concretizzi, ma abbia dei riferimenti resilienti e duraturi nel dialogo, nella diplomazia, nella partecipazione, nella democrazia e lo Stato di diritto. Dopo qualche esitazione iniziale, la UE si è data almeno sulla carta l’ambizione di essere “il” continente dello sviluppo sostenibile, facendo dell’Agenda 2030 il riferimento della sua trasformazione.

Verso la pace in Ucraina

Quattordici mesi dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, diversi attori internazionali iniziano a parlare di pace. Le loro visioni della pace includono o la convinzione che la guerra si concluderà con una completa vittoria militare dell’Ucraina contro l’aggressore, oppure alcune proposte di mediazione. Sembra che nessuno si aspetti una vittoria russa. La situazione sul campo di battaglia è incerta e le aspirazioni di pace non sono ancora chiare. Pertanto, le attuali attività diplomatiche possono essere descritte come “esplorazioni”.
Gli sviluppi politici degli ultimi mesi riflettono l’attuale livello di incertezza. Il 24 febbraio, la Cina ha pubblicato un documento di posizionamento sulla soluzione politica della crisi ucraina. Erroneamente definito dai media internazionali “Piano di pace cinese”, il documento ha suscitato aspettative su un possibile ruolo della Cina come mediatore nel conflitto.

Ri-costruire e consolidare La pace. Spunti dal magistero della Chiesa

L’invasione dell’Ucraina ha portato all’evidenza processi già in corso negli anni precedenti e ha contribuito a trasformare il conflitto armato in sistema per risolvere le controversie, come sta verificandosi in varie altre zone del mondo. Va osservato che la spesa militare complessiva a livello mondiale, in seguito a un’ascesa cominciata nel 2015, ha superato i 2000 miliardi di dollari l’anno; anche gli Stati dell’Unione europea, dopo i fatti dell’Ucraina, hanno cominciato la rincorsa.
Insieme a questo dato non si può ignorare un altro fattore, iniziato ben prima dell’invasione dell’Ucraina, e cioè la costruzione di muri e recinzioni per cercare di separare ciò che in realtà è strutturalmente unito. Oggi esistono nel mondo 80 muri per quasi 50.000 chilometri, l’equivalente della circonferenza dell’intero pianeta. Sui confini europei nel 1990 non esistevano muri, nel 2014 vi erano 315 chilometri di barriere e a fine 2022 si contano 2048 chilometri.

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